Entro stasera, il governo Meloni dovrà dare una risposta a Bruxelles per quanto riguarda le concessioni balneari.
L’Italia si trova di fronte alla scadenza per rispondere alla Commissione Europea riguardo la procedura di infrazione per le concessioni balneari. Giorgia Meloni dovrà presentare una risposta che possa soddisfare le richieste europee, cercando di evitare sanzioni e di mantenere il sostegno delle imprese balneari.
L’Italia chiede altro tempo
Il governo italiano ha indicato l’intenzione di chiedere più tempo per completare la mappatura delle aree demaniali e per elaborare una legge di riforma complessiva del settore. Questo passo è visto come essenziale per evitare la procedura d’infrazione già avviata e per affrontare le prossime elezioni europee senza perdere il sostegno delle circa 30.000 imprese balneari del Paese.
Le strategie sulle concessioni balneari
All’interno del governo però, le opinioni su come affrontare la questione sono divise. Mentre il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini ha suggerito un possibile rinvio, il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto ha spinto per una risoluzione che includa gare pubbliche e incentivi per i concessionari uscenti.
D’altra parte, la premier Giorgia Meloni ha indicato come obiettivo “una norma di riordino che consenta di mettere ordine alla giungla di interventi e pronunciamenti che si sono susseguiti, e che necessita di un confronto con la Commissione europea per arrivare al duplice obiettivo: da una parte, scongiurare la procedura di infrazione; dall’altra, dare certezze agli operatori che è sempre stata una delle nostre priorità” e “agli enti che devono poi applicare delle norme che non sono chiare, a partire dai Comuni”.
Governo sotto pressione: “Trovate soluzione!”
I titolari delle concessioni balneari hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi, esigendo soluzioni e garanzie dal governo nel giorno in cui scade il termine previsto dall’Ue, sulle proroghe delle concessioni balneari in violazione della direttiva europea.
I titolati di concessioni uniti in un sit-in, chiedono a Giorgia Meloni che “la Bolkestein venga tolta di mezzo o arriviamo coi trattori, nessuno ci fermerà”. La rivolta organizzata da circa 50 persone continuerà fino a sera. Intanto una delegazione verrà ricevuta dal deputato di Fdi Guerino Testa, che si è offerto di mediare.